lunedì 14 settembre 2015

La ricerca

I primi giorni dopo l'estate hanno le sembianze di quando sei innamorato per la prima volta. C'è un senso di totale abbandono fin dal risveglio e rispetto al tipico torpore misto a incazzatura ormai noto alla fine di un periodo di vacanza siamo felici e ci sentiamo un po' ebeti a guardare su internet decine di foto di cuccioli e cani adulti. Una mattina di settembre Vivi ha un ripensamento non sul cane ma sulla razza. Mentre facciamo colazione mi dice che preferirebbe un Golden Retriever.
Io sono inflessibile: femmina, Labrador, Chocolate. Dopo qualche giorno di confusione, convinta da una collega e scoraggiata dal pelo lungo del Golden, Vivi torna sui suoi passi e da nuovamente il suo benestare per il Labrador. Contattiamo tre allevamenti: Saint John in Brianza, Dukeland a Bergamo e L' allevamento della Lontra a Parma. Ci documentiamo dopo essere stati consigliati da possessori, ammaliati dalle immagini viste in rete e raccomandati da amici comuni. Con tutti e tre gli allevamenti prendiamo approfondite informazioni telefoniche. Vivi si consulta con un allevatore di Monza ma rispetto alle nostre buone sensazioni iniziali rimaniamo sorpresi da alcune esternazioni. Sembra che tra allevatori ci sia qualcosa che va oltre la sana competizione e questo contatto monzese ci mette in guardia sul fatto che il Labrador Chocolate sia di moda e l'allevatore metta in risalto la capacità di imprenditore. Improvvisamente ci accorgiamo che siamo in una giungla dove la missione sembra solo e unicamente quella di orientarsi tra persone che fanno business. Questo presunto esperto sta attento a non sbilanciarsi troppo ma senza mezze misure ci scoraggia sulla scelta di quale allevamento visitare, almeno nel nord Italia. Lo sconforto è amplificato dal fatto che le prime cucciolate saranno previste per il 2016 e non vogliamo aspettare così a lungo. Ci vengono consigliati allevamenti in centro Italia, uno a Latina e uno  a Viterbo ma non vogliamo andare così lontano. Il nostro ipotetico mentore telefonico ci apostrofa dicendo che se non siamo disposti a fare un po' di chilometri per scegliere il compagno che ci starà vicino per dieci/quindici anni allora siamo sulla strada sbagliata. Siamo in confusione totale e una mattina salta fuori anche l'ipotesi dell'affido. Seguono giorni dove siamo immersi nel caos, poi il pomeriggio del 13 settembre il mouse del computer si sofferma sull'allevamento Acque Lucenti. Fin dalle prime parole la persona che ci risponde sembra diversa dalle altre, non ostenta la sua esperienza, ci invita attivamente a visitare l'allevamento, ci stimola a sentire anche altri allevatori, non parla di cifre ma chiede soprattutto di conoscere noi. Si tratta di andare a Gassino Torinese poco più di un'ora di strada da casa nostra, è fattibile, decidiamo quindi di fissare un appuntamento per la domenica successiva.

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