venerdì 4 dicembre 2015

Il terrore delle polpette avvelenate

Tra padroni di cani si instaura un rapporto confidenziale anche dopo un solo incontro. Ci si ricorda il nome del cane ma non quello del proprietario, così Kim diventa il papà di Puzzle e Paolo il papà di Beka solo per fare un paio di esempi. Io per molti amici del vicinato sono "quello di Lola". L'aspetto sociale più interessante riguarda il tono conviviale della conversazione che ricorda quattro chiacchiere tra vecchi amici. I discorsi gravitano attorno al benessere dei cani, si parla di alimentazione, educazione, posti da frequentare, orari, abitudini dei nostri amici a quattro zampe. Le risate non mancano a seconda della loquacità e della simpatia del padrone, capita non di rado di sentire parlare anche degli affari propri ma se devo scegliere l'argomento più frequente di questi incontri devo ammettere che è tutto tranne che piacevole, mi riferisco all'incubo delle polpette avvelenate. Pare infatti che ci sia qualche spostato che si diverte ad avvelenare gli animali. La scorsa settimana in viale Romagna è stato trovato all'interno di un parchetto per cani un pollo intero farcito di topicida mentre è dello scorso week end la notizia che al Parco di Monza, in prossimità dell'uscita di Villasanta, un Golden Retriever sia stato avvelenato da una polpetta al Bodriolone. Se deve succedere lo deciderà il destino certo è che questi discorsi mi provocano un po' di apprensione soprattutto quando lascio Lola libera di scorrazzare senza guinzaglio.

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