Oggi è mancato Fletter e sono molto triste perchè non lo rivedrò più. Lo sono ancor di più per la sua mamma Michela, sapendo del suo amore incondizionato immagino che stia soffrendo in un modo non raccontabile. Qui sul blog ne ho già parlato di Fletter, era più o meno il 2016, non mi va di ripostare il link, cercatelo a ritroso se vi va, il titolo era semplicemente il suo nome. Questa estate ero venuto a conoscenza di un piccolo problema che poi si è rivelato grande e nonostante l'intervento, le cure disperate, purtroppo non ce l'ha fatta. Ci siamo incontrati per caso al parco come era successo tantissime altre volte, i nostri erano incontri fortuiti senza appuntamento. Ci vedevamo da lontano, Michela diceva: "puoi mettere via la pallina per qualche minuto?" e poi mano a mano che ci avvicinavamo era tutto un complimento reciproco "ah ma è la Lola!" e io ribattevo "come va la vita campione Fletter?" e via a camminare insieme, a scambiarci idee, racconti, sensazioni, l'amore verso i nostri amici a quattro zampe era sempre protagonista. Sembra scontato scriverlo a posteriori ora che non c'è più ma Fletter è stato un maestro straordinario per Lola. Il modo di autolimitarsi, calmarsi quando arrivano gli attimi di iper agitazione per esempio, il mio cane lo ha imparato nelle passeggiate con Fletter, osservandolo e seguendo le nostre indicazioni. Io lo definivo il suo personal yoga trainer. Grazie per averci insegnato a vivere sereni, a prevenire i pericoli, a guardare sempre dieci metri avanti, a muoverci con circospezione dove non si conosce la rotta, infinite grazie per averci insegnato come si esplorano i boschi, grazie per averci insegnato anche le cose più elementari: come bisogna bere senza soffocarsi per esempio. A Lola non l'ho ancora detto ma guardandola dormire in questo momento sono certo che ti stia sognando felice e spensierato lassù tra le stelle, riposa in pace amico. Sii forte Michela!
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