domenica 31 maggio 2020

Smart working dal lago e riflessioni sulla fase 1

La scorsa settimana ho lavorato senza pause, è stato faticoso ma anche produttivo quindi ne è valsa la pena andare in ufficio anche per dieci ore. Più ci addentriamo nella fase due e più mi ritorna in mente la fase uno. Le macchine si sono riappropriate della città e l'aria non è più così pura come durante il lockdown. Le belle giornate continuano ma il cielo si è fatto grigiastro con i gas di scarico a coprire tutti i profumi della fioritura di primavera. Ricordo che al mattino mi svegliava il cinguettio degli uccellini, oggi hanno ricominciato a darmi la sveglia i clacson di chi affronta il traffico per andare al lavoro. Quando "il mio" di lavoro si prende una parte del mio sistema nervoso e costringe il cervello ad entrare in una fase di stress ripeto sempre una frase: perché non arriva una tempesta tropicale tipo quelle che si vedono al telegiornale negli Stati Uniti? Perché non nevica come negli anni '80 fino a sommergerci e costringerci a casa a consumare provviste? L'isolamento forzato non mi faceva paura pensando a tutto il tempo che avrei potuto trascorrere con mia moglie e con Lola, dedicarmi a miei hobbies oppure semplicemente riposarmi. Per questo i primi giorni di quarantena ero felice di questa sosta forzata, continuavo a pensare che ci avrebbe fatto bene pensare a rallentare i ritmi e riprenderci le nostre vite. Poi quando realizzavo che la colonna sonora fuori dalle finestre era monotono, scandita solo dal suono delle ambulanze che correvano verso l'ospedale San Gerardo una dopo l'altra, mi immergevo completamente nel dramma che stavamo vivendo. La sera quando ci collegavamo via Skype per parlare con la famiglia di Viviana bloccata nei loro appartamenti sul lago mi assaliva un senso di tristezza incontrollabile, nostalgia e malinconia si fondevano insieme stringendomi il cuore, pensavo spesso ai miei genitori che non ci sono più e a quanto mi mancano ogni giorno. In questi momenti di grande difficoltà emotiva cercavo di limitare il più possibile la visione dei telegiornali e provavo a trovare in mia moglie il conforto di cui necessitavo per stare meglio. Nonostante sia stata molto impegnata a lavorare in smart working con sollecitazioni anche superiori a quanto faccia giornalmente in ufficio, devo ringraziare Vivi per la pazienza che ha dimostrato nel sopportare i miei frequenti cambi di umore. Tra una call che dura ore e una riunione con i colleghi lunga un'intera giornata l'immagine che ho avuto al mio fianco è spesso stata questa che incollo sotto. In questi giorni in cui io devo lavorare in ufficio e lei opera ancora da casa è tornata al lago, credo che l'immagine sia ancora attuale.



sabato 23 maggio 2020

Gita a Livo

Oggi abbiamo passeggiato a lungo seguendo un itinerario nuovo che non avevamo ancora esplorato neanche sulla carta dei sentieri. In compagnia del piccolo Elio, Francesca, Vivi, Roberto e ovviamente Breva abbiamo raggiunto Peglio dove abbiamo parcheggiato e abbiamo camminato da Livo fino al Crotto D'Angri. Il ristoro ha riaperto dopo il lockdown ed eravamo certi di trovare i tavoli poco affollati. Per sicurezza abbiamo portato con noi un pranzo al sacco e sei ore sono trascorse talmente rapidamente che nessuno si è accorto che il pomeriggio è andato in un soffio di vento. Di fianco al crotto scorre un torrente che degrada verso valle con dislivelli molto pronunciati si creano quindi diverse cascate e pozze anche profonde dove potersi tuffare. Il resto della famiglia è rimasto sul sentiero ma io e Lola siamo andati ad esplorare da vicino. La strada è comoda, per niente impegnativa e poco trafficata ma gli strapiombi che si aprono a valle sono molto alti e privi di protezione. Lola è stata libera di correre ma l'ho tenuta a lungo anche al guinzaglio perché quando si avvicinava al bordo della strada mi creava un po' di apprensione.



venerdì 8 maggio 2020

Visita ai suoceri

Oggi siamo andati a Colico a trovare i miei suoceri. La nostra non è proprio stata, come ha definito il presidente Conte, una "breve" visita ai congiunti visto che ci fermiamo qualche giorno anche a dormire. Nel rispetto della situazione adottiamo anche in casa tutte le misure di sicurezza. Lola è felicissima, ogni mattina passeggiamo presto nel paese deserto, c'è da coprirsi perché all'alba fa fresco ma nel pomeriggio si raggiungono anche 26-27 gradi e l'uscita del pranzo la passiamo sulla spiaggia a guardarla fare i bagni e giocare con mille legnetti.
Quando rientriamo è spassoso vedere a quale distanza di sicurezza si mantiene da mio nipote. Lo cerca, lo controlla ma ha sempre il timore che le arrivi addosso una macchinina, un mattoncino di lego o qualche giocattolo più pesante.

Lola si ribalda sull'erba fresca durante la passeggiata con Elio



A casa, riposino sulle piastrelle fresche


lunedì 4 maggio 2020

Fase 2: riapre il parco, riaprono i bar

Lavoro alternando cassa integrazione e turni in ufficio, la pianificazione è settimanale. Se necessario vado in concessionaria su appuntamento. Lentamente torniamo alla normalità, non è semplice stare tutto il giorno con mascherina e guanti dietro un plexiglass con l' attenzione alle distanze. In una professione dove l'intesa con il cliente inizia con una stretta di mano mi sento molte volte impacciato nel primo contatto ma i clienti sono molto concreti. In questo periodo l'interessato evita di girare molti concessionari, la relazione inizia principalmente in modo virtuale e viene approfondita fino all'ultimo dettaglio, rispetto a come si lavorava prima della pandemia una volta arrivato in salone il cliente è pronto a concludere. Il sogno di ogni venditore: un appuntamento=una vendita!
Vivi continua in smartworking, oggi ha riaperto il parco come test per tre giorni, al mattino dopo il caffè del risveglio abbiamo ricominciato a fare colazione al bar.



domenica 3 maggio 2020

Il Sig. Eugenio, il papà di Aldo

Il Covid 19 si è portato via una persona meravigliosa. Un uomo gentile, sempre felice di passeggiare con Aldo, il suo Bulldog inglese sfortunatamente sordo. Testardo come pochi il suo Aldo, se si pianta all'angolo tra via Cattaneo e Via Sirtori, dove vive con i suoi genitori, non lo smuovi neanche a tirarlo con tutta la forza che hai in corpo. Lui vuole controllare il traffico, vedere chi passa, chi torna, chi va. "Mi tocca aspettare" diceva cosi il signor Eugenio quando lo incontravo nelle mie passeggiate. Quando rientravo al lavoro in Vespa dopo la pausa pranzo al parco con Lola mi metteva sempre di buon umore vederlo lì piantato ad aspettare, suonavo due colpi di clacson, mi rispondeva augurandomi un buon pomeriggio. Quell'augurio mi metteva sempre di buon umore e alcune volte mi portava anche fortuna facendomi capitare una vendita inaspettata. Senza Aldo lo incontravo spesso a bere l'apertivo. Un saluto cordiale due domande sui nostri pelosi e poi un brindisi a distanza.
Lo avevo anche incontrato al concerto dei Kings of Leon a Milano ed ero molto sorpreso. Gli chiesi "ha accompagnato suo figlio Alberto?" mi rispose di si ma tra una canzone e un' altra quando il fragore delle chitarre si era placato per qualche istante mi disse "piacciono forse più a me che a lui.E' venuto per sentire gli Editors il ragazzo". Bum, colpito, affondato.
Lo salutai con un'ammirazione tale che se in quel momento fosse passato uno dei Followill avrebbe sicuramente perso in smalto a duello con il Sig. Eugenio.
Mi mancherà tantissimo e sarà un'assenza che sentirà tutto il quartiere.
So anche che c'è un quadrupede a cui mancherà molto di più rispetto a qualunque essere umano.

venerdì 1 maggio 2020

E' tornato Frodo

L'amico del cuore, l'amore non corrisposto, il fedele compagno di sbronze, Frodo Baggins detto il panchinaro è tornato! Lola impazzisce di gioia. Col suo modo elegante di spingere, tirare, scuotersi facendo roteare capsule oblunghe di saliva densa sui tuoi pantaloni, il panchinaro ci guarda sempre con l'espressione che sembra comunicarci: "ma voi chi cazzo siete?" Il suo padrone Gianni si è rimesso dopo uno scossone che gli stava costando la vita e ora torna alla normalità gradualmente. La nostra amica Stefy dopo averlo accudito e aver chiuso la loro casa per tre lunghi mesi ci cerca quotidianamente per una passeggiata in compagnia. E' terminato il divieto di passeggiare nei dintorni dell'abitazione e quando c'è il branco a Lola torna la voglia di camminare e di cercare legnetti con cui giocare durante la passeggiata. Mi piace molto osservare appena usciti dal portone la ricerca spasmodica del suo amico. Una mattina abbiamo sbagliato orario e ci è rimasta molto male a non trovarlo al solito angolino.

Qui sotto abbiamo festeggiato il 1 maggio in sicurezza. No assembramenti, si mascherine.