La notte passata ha fatto registrare i primi segni di ribellione della piccola. Verso le quattro e mezza si sveglia fa i suoi bisogni, io sono stanco mi alzo con fatica e la osservo senza cercare di farmi vedere. Lola vuole giocare e sceglie il pannolino come suo compagno di giochi. Lo mangia prima negli angoli poi lo accartoccia e lo distrugge in mille pezzi, non c'è verso di farla smettere glielo tolgo e scarica una cacca liquida sul suo vello. E' notte e mi ritrovo in piedi con il mocio in mano a pulire per terra e un cucciolo smerdato che corre per casa. Apro il balcone, fa molto freddo. Il silenzio della notte è indescrivibile e beffardo. La città dorme, nel quartiere c'è un'unica luce accesa, la mia.
Al mattino lascio Lola dopo averla fatta uscire con molta fatica, sono distrutto. Mi chiamano dall'ospedale, Vivi verrà operata questa mattina, prego. Mi chiamano dall'ufficio c'è un cliente che mi aspetta impaziente, me lo faccio passare al telefono e mi sommerge di domande, mi sfida, sono in difficoltà. Onoro l'appuntamento con la pazienza di un santo, dall'ospedale non arrivano notizie e sono agitato. Quando sono le 12:20 e mancano dieci minuti alla chiusura ho il giubbotto addosso e sono pronto a scattare da Lola quando in quel preciso istante entra un cliente che avevo seguito in passato, faccio la trattativa ed esco dall'ufficio all'una passata. Quando entro in casa il kennel è praticamente al centro del salotto, c'è cacca dappertutto, si capisce che Lola ha allentato i cordini di sicurezza fino a scioglierli e saltando contro il recinto a ripetizione ha cercato aiuto. Sono disperato, tra quarantacinque minuti devo essere nuovamente in ufficio, chiedo aiuto a mia mamma che mi raggiunge nel giro di trenta minuti. Nel frattempo ho saltato il pranzo impegnato a pulire. Non sarebbe un'impresa impossibile, basta avere pazienza e un poco di tempo. La prima ce la metto per il secondo non ho chance, devo fare in fretta. Mi servo del balcone per sciacquare con la canna dell'acqua il vello e la base plastificata ma se fossi solo riuscirei agevolmente il compito, con un cucciolo che ti morde le caviglie e corre incontro ad ogni pericolo diventa impossibile. Quando mi chino per frizionare il vello col detersivo Lola mi salta addosso, se rimango in piedi schizzo dappertutto e appena appoggio il tubo per terra per diminuire il getto lei prende in bocca la canna dell'acqua e la trasporta fin dentro casa. Mi cambio per tornare al lavoro rasserenato dall'arrivo di mia mamma, fino alle 18 il pomeriggio con i clienti è infernale, colmo di insidie, trabocchetti e problemi di varia natura. Alle 16 arriva la notizia che l'intervento di Vivi è andato bene, me la passano chiede di Lola. Alle diciotto sarebbe ora di alzare bandiera bianca ma non posso spostare l'ultimo appuntamento, il cliente arriva da fuori ed è in ritardo mi comunica che arriverà alle 19 mentre svolgo la trattativa che porto a buon fine prima delle venti ricevo ripetuti sms. Mi chiama il gruppo musicale, mio fratello, un amico che sento sporadicamente, il vicino di casa e tra telefonate e messaggi ne leggo uno allarmante: "Carta di Credito richiesta autorizzazione per € 1.032,00 da Fendi Italia Milano". Io sono in ufficio non certo da Fendi Italia. Chiamo il numero verde di Cartasi per chiedere spiegazioni, mi hanno clonato la carta on line. Quando rientro a casa sono impegnato al telefono con l'ennesimo operatore per i blocchi della carta, mia madre vuole prepararmi la cena ma è l'ultimo mio pensiero quello di mangiare, mi tranquillizza per la giornata che ha trascorso Lola in sua compagnia, devo andare dai Carabinieri a sporgere denuncia. Quando arrivo in caserma trovo tutto chiuso, citofono ma mi viene riferito che per questo tipo di denunce devo presentarmi in orario d'ufficio. Quando torno a casa sono le dieci passate e mi sento devastato. Ringrazio mia madre prendo in braccio il cucciolo e penso che forse scegliere di prendere un cane sia stato un azzardo. Non è passata neanche una settimana da quando è arrivata Lola e sono molto scoraggiato.
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