Storie di una Labrador Chocolate e del suo adorabile bisogno di devastarti il cuore, e non solo quello.
lunedì 2 novembre 2015
Le prime uscite
Il manuale del cucciolo di Irene Teppa raccomanda di far uscire il cane presto al mattino per fare i suoi bisogni poi una volta riportato a casa farlo magiare e portarlo fuori immediatamente dopo che ha finito la pappa. Interpreto alla lettera questa procedura e le prime due uscite ravvicinate sono emozionanti. Non mi aspetto certo un cane che stia al guinzaglio ordinato ed ubbidiente, mi immagino che sia lecito prevedere un po' di paura nel cucciolo in realtà Lola mi smentisce. E' spavalda quanto basta per essere uno scricciolo di 75 giorni ha solo il terrore del grande portone all'ingresso che ha sentito sbattere sia in apertura che in chiusura ed è infastidita dalle auto che corrono lungo il viale Cesare Battisti. Questo stradone è ideale per portare i cani. Innanzitutto è molto lungo, ha delle aiuole verdi che delimitano il tratto ciclabile dalla carreggiata ed è pieno di alberi. Tra la doppia corsia che porta verso la Villa Reale dal lato est ed al rondo' verso ovest c'è un grande prato verde recintato da una fitta siepe alta 70 centimetri. Nel corso degli anni per poterlo attraversare anche non in prossimità degli incroci qualcuno ha creato dei varchi nella siepe. E' un po' pericoloso attraversarlo ma con la giusta attenzione e rapidità è fattibile. Decido di sfruttare uno di questi pertugi per andare nel prato centrale, voglio concedere a Lola qualche passo nel verde con la speranza che faccia la cacca. Nonostante la prenda in braccio per stimolarla al cammino non fa niente, si blocca e guarda un punto all'orizzonte, poi quando sente passare un camion oppure una moto rumorosa si spaventa e si sdraia sull'erba a pelle d'orso. Quando siamo ormai tornati a casa si scarica in mezzo alla via e le feci sono scomposte, quasi liquide, il perché del suo pancino gonfio dipende probabilmente da qualche parassita che si porta dietro dall'allevamento. Mi sono attrezzato con i sacchetti per cani ma è impossibile togliere la marmellata dall'asfalto, decido che alla prossima uscita porterò una bottiglia d'acqua per pulire dove Lola sporcherà. Al mattino abbiamo comprato due strisce di plastica per creare un fondo sotto il kennel facendo in modo che il cane non si adagi direttamente sul freddo della piastrella. Il motivo è principalmente da ricercare nel tentativo di non fare scivolare il kennel nel caso in cui Lola, nonostante il recinto sia stato legato, decida di spingerlo. Il libro ci suggerisce di non fare troppe cerimonie di saluto sia quando si esce che quando si rientra e così rispettiamo alla lettera il consiglio. Quando varchiamo la porta di casa Lola dorme e non si accorge della nostra uscita, al nostro ritorno la salutiamo freddamente e lei contraccambia alzando solo un poco il muso. Ci sorprende la precisione con cui fa i suoi bisogni sul pannolino, solo dopo la pappa non riusciamo ad intervenire perché finito l'ultimo boccone fa pipì appena vicino alla ciotola. L'uscita della sera è un'involuzione rispetto alle due precedenti forse perché è buio ed inizia a fare un po' freddo, altra cacca liquida in mezzo alla strada e il totale rifiuto a camminare. Quando Lola vede una persona che cammina verso di noi si blocca e non si muove fino a quando il soggetto si è avvicinato. In quel momento si lascia andare a feste incredibili verso lo sconosciuto/a che riconoscendo in lei un cucciolo quasi sempre contraccambia.
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