Storie di una Labrador Chocolate e del suo adorabile bisogno di devastarti il cuore, e non solo quello.
giovedì 19 novembre 2015
Prosegue l'ambientamento
Lola si sta abituando alla sua nuova famiglia, ai ritmi che il lavoro ci impone e alla solitudine necessaria scaturita dalla nostra assenza. Noi ci stiamo abituando a lei e ogni giorno è una scoperta. C'è un particolare da osservare, un atteggiamento da correggere, un'educazione da curare passo dopo passo. Io e Vivi stiamo scegliendo due strade diverse. Io mi baso molto sull'istinto ma cerco ovviamente di integrare la poca esperienza che ho affinato con i cani precedenti leggendo il libro di Irene e facendole anche qualche telefonata per integrare le informazioni. Vivi sta facendo qualche lettura alternativa che io evito. Mi colpisce il titolo di un libro che sta leggendo molto assiduamente in questi ultimi tre giorni. Si intitola simpaticamente "sai comunicane?" ed affronta le tematiche sull'addestramento/educazione dei cani generalizzando come se tutte le razze fossero uguali. Questa differenza di visioni ci sta provocando qualche tensione, la cosa che non sopporto sono i consigli degli altri possessori di cani. Io li ascolto ma faccio di testa mia se non sono d'accordo. Una delle frizioni maggiori l'abbiamo avuta ieri in seguito al togliere la pappa al cane più o meno a metà pasto per poi ridargliela dopo aver fatto mettere l'animale seduto, serve a sottolineare la nostra autorità, così almeno dicono gli amici degli amici. Io la trovo una cazzata primordiale, il rischio che il cucciolo mangi velocemente per paura che gli venga tolta la pappa è una conseguenza probabile. Ne parlo con l'allevatrice che mi da ragione dicendomi di interrompere immediatamente questa assurdità. Mi aspetterei due parole da parte di Vivi ma lei sorvola, non ho bisogno di sentirmi dire che ho ragione ma un po' anche sì. Mi sto stancando molto per Lola e se ci sono strade che portano al successo non voglio medaglie ma neanche il disinteresse. Se hai commesso uno sbaglio sull'onta di un consiglio altrui e si rivela inefficace almeno ammettilo. Oggi ho visto l'ennesimo atteggiamento controproducente. Se ho abituato Lola a coricarsi all'interno del kennel mentre noi siamo in bagno a prepararci un motivo ci sarà. Mentre ci laviamo e vestiamo il cucciolo vuole giocare con noi ma i minuti sono contati e le cose da fare sono molte e spesso in contemporanea. Secondo Vivi il cane deve stare con noi in quei momenti perché ci guarda e si sente meno sola. Tutto l'impegno di due settimane per istradarla su questa abitudine è stata calpestata da una mattina. Per non discutere la tengo con noi in bagno con il risultato che mentre faccio la doccia cerca le ciabatte per morderle, se non le trova punta la cintura dell'accappatoio, se non ci arriva punta gli asciugamani, quando esco dalla doccia vuole farmi le feste (moderate come al suo solito) mi lecca le gambe bagnate, vuole entrare nella doccia poi vede il phon ed attacca il filo. Mentre mi vesto non riesco a mettere le calze, ruba le scarpe, rovista nella biancheria sporca e quando non ha più niente a tiro mangiucchia il puff di paglia dove sono solito mettermi seduto: Che simpatica canaglia questa Lola penserete. E' un cucciolo ha voglia di giocare, che c'è di male? Niente, fino a ieri dormiva beata e in venti minuti eravamo fuori di casa oggi dopo quarantacinque minuti di attenzioni e privazioni dobbiamo ancora capire come fare per andare a lavorare vestiti.
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